Riace una cultura nuova per il nostro tempo

 

“Noi abbiamo fatto cose normali: non è normale non accogliere donne e bambini”

“Siamo un paese povero che ha accolto persone povere”

“Non bisogna perdere la speranza che il mondo possa essere migliore”

(frasi di Mimmo Lucano)

 

E’ un uomo provato, seppur ben determinato e cosciente di aver fatto le scelte giuste, seguendo la sua storia, la storia del suo paese, animato da motivazioni politiche ed umane. Questo gli ha permesso di ritrovarsi in sintonia con i valori religiosi dei credenti, del vescovo Bregantini, di papa Bergoglio. Allo stesso tempo traspare l’amarezza e la solitudine di ex sindaco di un piccolo paese meridionale la cui esperienza ha interrogato e mosso le coscienze non solo italiane ma mondiali, convogliando nel suo comune artisti, intellettuali, operatori di pace, testimoni. Domenico Lucano, detto Mimmo, è ancora tutto questo per quanti – e sono tanti – hanno creduto in quell’esperienza e tentano di salvaguardarla, adeguarla alle proprie realtà cercando di salvarne lo spirito e la spinta ideale. “Non sono più nulla…non sono neanche consigliere comunale” dice di sé alla porta dell’acqua dove lo incontriamo, non solo per un breve scambio di opinioni, ma soprattutto per portargli la nostra solidarietà e riconoscimento per l’operato suo e dei suoi collaboratori. Rimane per tutti noi, anche in situazioni diverse dalla sua, un testimone autentico di che cosa voglia dire umanità, giustizia, ricerca della pace, accoglienza. Si può partire di qui per declinare, in ogni territorio, una modalità di vita per tutti, rispettosa e giusta.

Mimmo ha ben presenti i contatti che ha instaurato in passato con il Piemonte, anche con comuni della nostra provincia, nella Rete dei Comuni Solidali (Re.Co.Sol) che negli anni passati ha rappresentato l’impegno di tante amministrazioni locali di confrontarsi, agire concordemente con riferimento ai comuni valori di giustizia, pace, salvaguardia dei diritti.

Ci racconta la storia del suo comune, dell’emigrazione che lo ha spopolato e della richiesta di poter occupare le case vuote lasciate da chi se n’era andato in America o anche soltanto a Santena, in provincia di Torino, quando il vento portò sulle coste della Calabria una barca con 300 Kurdi. Era il 1998 e cominciò da lì l’esperienza. Lo muovevano motivazioni politiche di sinistra, che poi hanno trovato sintonia con il messaggio sociale e di impegno dei credenti trovando così un positivo percorso comune. Ha una lettura chiara e senza tentennamenti del fenomeno migratorio: “L’occidente va a casa loro per saccheggiare i loro beni, andiamo ad impoverire i loro territori e continuiamo a saccheggiare le loro risorse…”. Sostiene, a ragione, quanto il nostro mondo incarni l’esaltazione dell’egoismo…  “Così ho fatto il sindaco seguendo la Costituzione italiana” afferma. Nonostante le difficoltà affrontate in questi ultimi anni, nonostante i colpi assestati dalle istituzioni al suo progetto ed a lui stesso, rimane fermo nella convinzione che “non bisogna perdere la speranza che il mondo possa essere migliore”. Il suo libro, fresco di stampa, edito da Feltrinelli, porta come sottotitolo “la lunga battaglia di un uomo solo”. E, nonostante faccia di tutto per dimostrare il contrario, leggiamo, ci sembra che emerga, della solitudine nel suo muoversi, nel suo parlare, nella sua esperienza. E come potrebbe essere diverso… Nonostante ciò riteniamo che si debba continuare a seguire quanto ha seminato nella sua terra, le motivazioni alla base del suo operato rimangono valide ad ogni latitudine e rimane attualissimo il suo impegno profetico che dovrebbe animare anche tutti noi.   Non eravamo soli a voler percorrere le strade e le storie di Riace: abbiamo incontrato un vivace gruppo di Napoletani con cui è stato facile entrare in sintonia nel corso delle poche ore trascorse in paese.

L’incontro con Mimmo Lucano era inserito in un viaggio di conoscenza, di ricerca, culturale e di bellezza, in Basilicata e Calabria, organizzato anche quest’anno da un infaticabile Renzo Dutto sollecitato e sostenuto dagli amici della Associazione Milton Santos – Lorenzo Milani. Partiti un po’ titubanti, sia nell’organizzazione che nel percorso stesso a causa della pandemia, abbiamo comunque vissuto un’esperienza arricchente di amicizia, esperienza, bellezza e cultura. A Matera i Sassi con la scoperta delle sue chiese rupestri, veri gioielli di racconto biblico tramandatesi nei secoli, i grandi impianti di raccolta dell’acqua e di valorizzazione delle sorgenti, i musei cittadini, in special modo quello di palazzo Lanfranchi che conserva le opere di Carlo Levi e la testimonianza del suo confino in queste terre. Ci siamo deliziati nelle abbazie di Montescaglioso, la certosa di Padula, Caserta vecchia e la Reggia. Per non parlare delle abbazie di sant’Angelo in Formis e di Fossanova. E’ vero che in certi quartieri o centri visitati abbiamo faticato a trovare il bello, tanto è il degrado, la povertà, le case costruite a metà, lasciate incompiute, abbandonate, con finestre murate, con rifiuti ovunque, un paesaggio brullo, non curato… E’ il momento di cercare un fiore sul cornicione, un rudere ancora in buono stato, un lampione, i canti delle monache in una cappella improvvisata, i bambini che giocano per la strada, la gentilezza dei baristi e della gente.

E come non ricordare il fascino della strada dell’Aspromonte per raggiungere la Certosa di san Bruno, faggete e pinete che a tratti oscuravano il sole ancora alto.  E che hanno affascinato anche il nostro autista nonostante le difficoltà di percorrenza.

Abbiamo raggiunto la piccola chiesa bizantina di Stilo – la Cattolica , che domina dall’alto il paese.

E le chiese di Gerace, località che si dispiega su tre livelli con vista su mare ed altipiano.

Curiosità per il Codex Purpureus Rossanensis di Rossano Calabro, ritrovato nel 1831, vecchio di 1500 anni, simbolo del passaggio dei Bizantini in Italia, conservato nel museo diocesano. Un libro di 188 fogli, custodito attentamente in una teca, sfogliato ogni tre mesi per cambiare pagina da lasciare alla visita del pubblico, ricco di miniature dipinte su una pergamena. Affascinante.

A rallegrare, allietare e sostenere fisicamente il soggiorno la cucina, assaporata in ogni suo componente: i vini, le verdure, le paste super condite, gli aromi meridionali in questo ultimo lasso di estate.

Una soddisfacente mescolanza di natura e cultura, cucina e storia, amicizia e condivisione.

 

Costanza Lerda