Scuola di Pace di Boves e Associazione Santos - Milani
Viaggio in Grecia
con, al ritorno, tappa a Sebrenica10 – 23 ottobre 2015
10 ott. Sabato:
ore 13,45 partenza da Busca
ore 14 partenza da Cuneo lato tribunale
ore 14,20 partenza da Boves municipio
Dopo aver attraversato la Serbia, si entra il Bulgaria. Nell’attuale territorio si stanziarono dapprima i Traci, poi i Greci che fondarono numerose colonie sulla costa del mar Nero, e successivamente i Romani che assoggettarono l’intera regione fin dal I secolo a.C. L’impero bizantino d’Oriente si sostituì poi a Roma. Riconosciuto formalmente dall’imperatore di Costantinopoli, nacque allora il primo stato bulgaro: era il 681. Si verificò così una prima fusione tra le popolazioni e le diverse etnie che vivevano sul territorio: dalle antiche comunità trace, dai nuovi insediamenti slavi e protobulgari si cominciò a formare una cultura “bulgara”, originale nel linguaggio e nelle forme artistiche e letterarie. Lo stato bulgaro, dopo una parentesi legata al diretto dominio bizantino, si ricostituì diventando tra il X e il XIII secolo una delle maggiori potenze dell’era balcanica.
Nel 1396 la Bulgaria cadde sotto la dominazione ottomana. Per 5 secoli i tentativi di ribellione risultarono vani. Solo nel 1878, grazie all’aiuto militare della Russia, si venne a ricostituire uno stato politicamente autonomo: il Principato di Bulgaria. Il paese dopo il secondo conflitto mondiale entrò nell’orbita sovietica. Solo nel 1989, con la crisi del sistema comunista, la Bulgaria ha iniziato il suo cammino verso la democrazia.
11 ott - domenica
Nel pomeriggio si arriva a Sofia, capitale della Bulgaria. Città antichissima, fondata da remote tribù trace col nome di Serica. Visita dei principali monumenti della città.
Cena e pernottamento a Sofia
12 ott - lunedì Viaggio verso la Grecia A 100 km da Sofia sosta per la visita al monastero di Rila: fondato nel X sec. da S. Giovanni da Rila, eremita carismatico, canonizzato poi dalla Chiesa Ortodossa. La sua tomba divenne rapidamente luogo sacro, meta di pellegrini provenienti dall’intera penisola balcanica. Il complesso monastico giocò un ruolo essenziale nella vita spirituale e sociale della Bulgaria medievale. Distrutto dal fuoco all’inizio del XIX secolo, venne ricostruito tra il 1834 e il 1862 (è patrimonio dell’umanità). Nel pomeriggio si arriva a Tessalonica (Salonicco), capitale della regione e importante porto.Cena e pernottamento a Tessalonica
13 ott - martedì Visita di Tessalonica Il re dei Macedoni Cassandro, già generale di Alessandro magno, fondò nel 316 a.C. una città alla quale diede il nome della sua sposa Thessaloniki; nel 168 fu promossa capitale di una delle 4 province di Macedonia e diventò ben presto la più importante. Si trova sulla via Egnazia, la lunga strada che collegava Roma ai suoi avamposti orientali, fino a raggiungere Costantinopoli. La città ospita grandi testimonianze monumentali dell’arte paleocristiana e bizantina; divenne rapidamente uno dei principali centri di diffusione del cristianesimo. Nel I secolo San Paolo fondò una chiesa che fu la seconda in Europa dopo quella di Filippi. L’imperatore romano Galerio (300 d.C.) la scelse come residenza. Durante la seconda guerra mondiale ha avuto un’importante funzione nella resistenza contro i tedeschi.Cena e pernottamento a Tessalonica
14 ott - mercoledì Si attraversa la Tessaglia e si va verso Atene Durante il viaggio eventuali brevi deviazioni per alcune località storiche:Cena e pernottamento ad Atene
15 e 16 ott - giovedì e venerdì Visita di Atene Primo itinerario: Si parte dall’Atene Antica, che ha al centro l’Acropoli, una fortezza naturale su un altipiano calcareo. Fu dapprima residenza dei re di Atene e successivamente luogo sacro riservato alle divinità. Al suo interno si trovano i massimi capolavori dell’arte greca; il Partenone, le cui prime fondamenta risalgono al 490 a.C., i Propilei, il tempio di Athena Nike, l’Eretteo che accoglie la tomba del leggendario re di Atene; il teatro di Dioniso, dio dell’ebbrezza, eretto in un avallamento naturale. Le prime fasi della ricostruzione risalgono al VI sec. a.C. Alle pendici dell’ Acropoli l’Areopago, il più vecchio tribunale del mondo, l’Agorà antica, l’antico mercato di Atene e il più importante centro politico e religioso…… Secondo Itinerario. Atene bizantina. I secoli XI e XII sono considerati l’epoca aurea dell’arte bizantina ateniese. Quasi tutte le chiese più famose e importanti sono state costruite nel corso di questi due secoli… Terzo itinerario. Periodo della dominazione turca. Atene fu conquistata dagli Ottomani nel 1456 e riacquistò la libertà nel marzo 1833 (itinerario breve). Si passa poi alla parte moderna della capitale: piazza Sintagma: è la piazza centrale della città. Prese questo nome quando il 3 settembre 1843, nello spiazzo di fronte all’allora Palazzo Reale (oggi Parlamento), il popolo e la guardia d Atene si ribellarono chiedendo al re Ottone la concessione della costituzione (Sintagma). Nelle vicinanze si trova lo stadio Panatenaico, dove si svolsero le gare atletiche. 16 ott - venerdì pomeriggio Eventuale escursione a Capo Sounion, estrema punta meridionale dell’Attica, che per la sua straordinaria posizione è una delle bellezze più affascinanti della Grecia. Qui, costruito su uno sperone roccioso, si trova il celebre tempio dedicato al dio del mare Poseidone, uno dei più importanti luoghi di culto dell’Attica. Al rientro, giro al Pireo. Temistocle fu il primo a comprendere l’importanza del Pireo per la città di Atene e ne fece il suo porto principale.Pernottamenti ad Atene
Si parte per Eleusi, uno dei più celebri santuari del mondo greco, fondato nel II millennio a.C. Ultima dimora per le anime degli eroi, i Campi Elisi segnavano un’estremità della Via Sacra che correva al Partenone. Qui si celebrava il culto di Demetra, dea della natura, della primavera e dell’ agricoltura. Il mito di Demetra e di sua figlia Persefone si riferisce alla rinascita della vegetazione dopo la sua “morte” nel corso dell’ inverno. Nel pomeriggio si raggiunge Corinto dove si visitano le rovine ben conservate dell’antica Corinto, dominate dal tempio di Apollo del V secolo a.C. con le gigantesche colonne doriche; fu uno degli edifici che i romani mantennero quando nominarono Corinto la città capitale della loro provincia nel 44 a.C. La città contava in quel tempo 300.000 abitanti liberi e 460.000 schiavi. L’acropoli di Corinto, Akrokorinthos, è difesa da tre giri di mura veneziane del XVII secolo erette sopra le antiche mura greche del IV secolo a.C. Le mura e gli spettacolari panorami sono una delle ragioni principali per visitarla. Il canale di Corinto è uno degli spettacoli più belli della Grecia. L’imperatore Nerone fu il primo a pensare di scavare un canale per permettere alle imbarcazioni di navigare dall’Italia al Mar Egeo senza dover circumnavigare il Peloponneso. Fu solo nel 1893, dopo 12 anni di lavoro, che il canale di Corinto, largo 23 metri, venne tracciato.Cena e pernottamento a Corinto
8 ott - domenica Escursione in uno degli itinerari più importanti sotto il profilo archeologico. Visita di Micene (203), Tirinto (280), Epidauro (126), località di risonanza universale e di grandissimo significato nella storia delle civiltà. Micene, città mitica dell’Argolide, fu fondata da Perseo tra aridi monti di aspetto selvaggio. Centro di una grande civiltà. I drammaturgi greci raccontano l’orrenda storia della maledizione della dimora di Atreo, sovrano di Micene, figlio di Pelope che diede il nome al Peloponneso. La moglie di Atreo fu sedotta dal fratello di lui, Tieste. Per vendicarsi Atreo uccise due di figli di Tieste, lì bollì e li servì al loro padre in un banchetto. Egli mostrò infine a Tieste le teste recise dei figli per fargli comprendere cosa aveva mangiato. Da allora Atreo e i suoi discendenti tra cui Agamennone, Menelao e Oreste furono maledetti dagli dei. Le rovine di Micene sono imponenti. Famosissima la porta dei leoni con l’architrave che sostiene il famoso rilievo dei leoni che si affrontano araldicamente contro una colonna. Varcata la soglia vi sono i resti circolari delle Tombe Reali. Nella tomba circolare A, come è conosciuta, sono state scoperte 6 fosse. Qui Schliemann rinvenne la splendida maschera funeraria in oro che egli credeva fosse stata sepolta con Agamennone. Vennero ritrovati in tutto quasi 14 chilogrammi d’oro sotto forma di maschere, gioielli, corone… Tirinto: favolosa città dell’età micenea, si trovava sulle rive dell’Egeo, a guardia di Micene e della vicina Argo per difenderle dagli attacchi. Da allora il mare si è ritirato lasciando Tirinto in secca a pochi chilometri. In questa zona Ercole compì le famose 12 fatiche. Omero descrive Tirinto come una città dalle possenti mura, i cui resti sono ancora la prima cosa che si vede arrivando. Mura costruite nel XIII secolo a.C., lunghe 700 metri, larghe 8 e alte 10 (in origine pare fossero alte il doppio). Epidauro: un centro archeologico tra i più importanti della Grecia e antico luogo sacro dedicato al culto di Asklepios, il dio della medicina, figlio di Apollo che imparò le sue abilità dal centauro Chitone ed era così dotato per le guarigioni che si pensò potesse riportare in vita i morti. Ma si dimostrò il contrario quando Zeus temendo che egli divenisse troppo potente, lo uccise con un fulmine. Qui si possono ammirare le rovine del santuario con il Portico dell’Incubazione o Abaton, dove i malati attendevano in sogno l’apparizione miracolosa del Dio. Epidauro è conosciuta e visitata soprattutto per il teatro meglio conservato di tutta la Grecia. Costruito nel IV secolo a.C., ha 55 ordini di gradini divisi in due zone e 12 spicchi con un’acustica eccezionale, può ospitare 14.000 persone. La scena ha un diametro di 20 metri.Cena e Pernottamento a Corinto
19 ott - lunedì Si percorre la costa del Peloponneso, si arriva a Patrasso, città predorica. Ebbe presenza veneziana e turca. E’ il principale porto della costa ionica. Dominata da una poderosa fortezza. Attraverso un moderno ponte si attraversa il canale di Corinto detto “I piccoli Dardanelli”), si arriva a Nafpaktos, cittadina fortificata dai Veneziani nel XV secolo; ricorda, con il suo nome medievale di Lepanto, l’omonima celebre battaglia, combattuta molto più a ovest, all’entrata del golfo di Patrasso. In seguito alla guerra dichiarata dalla Turchia a Venezia nel 1570 per l’acquisto di Cipro, fu conclusa una lega fra Venezia, la Spagna e il pontefice Pio V (20 maggio 1571) a cui parteciparono anche le repubbliche di Genova e Lucca, diverse signorie italiane, il ducato di Savoia e l’Ordine di Malta. Le flotte alleate partirono da Messina sotto il comando supremo di Giovanni d’Austria e il mattino del 7 ottobre 1571 entrarono nel golfo di Patrasso dove si fece loro incontro la flotta turca che fu poi costretta a ritirarsi con gravissime perdite. Questa battaglia segnò un momento decisivo di arresto dell’espansione ottomana. Si raggiunge Delfi, piccolo villaggio montano della Focile, incastonato nella magnifica cornice montuosa del Parnaso, suggestivo per i ricordi storici, religiosi e mitici. Gli antichi greci lo consideravano il centro del mondo. Il grande santuario, sede dell’oracolo di Apollo, esercitò su tutto il mondo greco antico una grande influenza religiosa e morale. La presenza di Apollo si manifestava attraverso responsi dati per mezzo di una sacerdotessa, la Pizia, scelta tra le vergini delfiche. Si pensa che la Pizia, appena richiesta una profezia, sprofondasse in uno stato di trance indotto da droghe, dando poi inizio ad un discorso confuso che necessitava di un lungo lavoro di traduzione, rendendo fondamentale il lavoro dei sacerdoti che la assistevano. All’inizio i responsi venivano dati solo una volta all’anno, il 7 del mese di Bisio (febbraio-marzo) poi, per il grande afflusso di pellegrini, l’oracolo divenne accessibile sempre, tranne d’inverno. I primi pellegrini cominciarono ad arrivare nel XII secolo a.C. e continuarono in gran numero fino al IV secolo d.C.Pernottamento in una località sul golfo di Eubea (poco distante da Lamia).
20 ott - martedì Trasferimento verso la Repubblica di Macedonia. Nel VIII secolo a.C. una popolazione di lingua greca fondò un nuovo regno in un territorio che comprendeva l’attuale Macedonia. Alcuni sovrani di questo regno ebbero un’importanza storica. Straordinaria: Filippo II che nel 338 conquistò la Grecia e unì greci e macedoni in un unico impero. Alessandro il Grande che fondò un impero che dall’Egitto si estendeva fino all’India nord-occidentale. Nel 148 a.C. la Macedonia divenne provincia romana. Dal III secolo iniziarono le invasioni di Goti e Unni. Dal VI secolo l’intera regione fu invasa da tribù di origine slava che presto si fusero con le popolazioni preesistenti. Nel IX secolo grazie all’opera dei santi Cirillo e Metodio e dei loro discepoli San Clemente e San Naum queste popolazioni si convertirono al Cristianesimo. Nel IX secolo la regione fu annessa al regno di Bulgaria. Verso la fine del X secolo re Samuil fondò quello che per gli storici fu il primo stato di Macedonia. Poi per tre secoli la Macedonia fu governata dai bizantini, dai bulgari e dai serbi. Nel 1494 iniziò la dominazione ottomana che durò per 5 secoli, che non fu mai accettata dalla popolazione e che generò una serie continua di movimenti insurrezionali. Con la prima guerra balcanica (ottobre 1912 – maggio 1913) la Macedonia fu liberata dai turchi dalla Lega balcanica costituita da Bulgaria, Grecia, Serbia e Montenegro. La maggior parte dei suoi territori furono annessi al regno serbo. La Bulgaria reagì attaccando gli ex alleati e dando inizio alla seconda guerra balcanica. Il 10 agosto del 1913 il trattato di Bucarest ridisegnava la geografia dell’intera penisola balcanica: alla Grecia venivano assegnati i territori da Salonicco fino a Bitola, la Serbia acquisiva il resto dall’attuale Macedonia. Durante la prima guerra mondiale fu occupata dalle truppe bulgare. Nel trattato di pace di Versailles (1919) ritornò al regno di Serbia Croazia e Slovenia, che nel 1929 prese il nome di Jugoslavia. Nel 1941 le forze dell’Asse occuparono l’intera Macedonia. Dopo la guerra entrò a far parte della Federazione Jugoslava. Dopo la morte di Tito (1980), la Jugoslavia fu attraversata dalla ripresa dei movimenti nazionalisti nei vari paesi della Federazione. L’8 settembre 1981 un referendum si espresse per l’indipendenza, nonostante il boicottaggio di serbi e albanesi. Il 17 novembre fu emanata la Costituzione della Repubblica di Macedonia. Il principale ostacolo al riconoscimento da parte della comunità internazionale fu l’intervento della Grecia che si oppose all’utilizzo del nome “Macedonia” che identifica anche una regione greca e all’adozione della bandiera con il sole a sedici raggi simbolo della grande dinastia di Alessandro Magno. L’8 aprile 1993 l’ONU accolse la nuova repubblica con il nome provvisorio di Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia. Dopo un embargo totale da parte della Grecia, nel 1995 il parlamento macedone decise di cambiare la bandiera. Nel 1999 durante la guerra del Kosovo, quasi 350.000 profughi di etnia albanese si rifugiarono nella zona nord occidentale del paese. La maggior parte dei profughi rientrò a fine conflitto in Kosovo. Tuttavia forti tensioni scoppiarono tra la popolazione albanese e quella macedone…. Tensioni che continuano ancora oggi. La questione del nome è ancora aperta. In serata arrivo Skopie, capitale della Repubblica di Macedonia. La capitale si sviluppa in un’ampia vallata. Il fiume Vardar attraversa tutta la città separando i quartieri musulmani nella parte nord da quelli prevalentemente ortodossi a sud. Il 26 agosto 1910 a Skopie nacque Gonxha Agnëzë Bojaxhiu, la futura Madre Teresa.Cena e pernottamento a Skopie
Si raggiunge Nis, ubicata nella valle alla confluenza della Bisava nella Morava meridionale, conosciuta nella storia come porta di Oriente e di Occidente. Nel 280 d.C. vi nacque l’ imperatore romano Costantino. E’ una delle più antiche città d’Europa. Tra i tanti monumenti storici ce n’è uno unico al mondo “La torre dei teschi”. Il 31 maggio 1809 sulla cima del colle Cegar il condottiero Stevan Sindelic, che non poté far fronte all’esercito turco molto più numeroso, diede fuoco alla polveriera e morì dignitosamente insieme ai suoi uomini. Oltre ai 3000 serbi morirono almeno il doppio di turchi; allora il pascià di Nis Hursid ordinò di raccogliere le teste dei guerrieri serbi morti, di togliere loro la pelle, di murare i teschi nella torre. A Nis si trova anche il campo di concentramento Crveni krst e rappresenta uno dei pochi campi di prigionia fascisti che si conservano in Europa e che ancora oggi testimonia lo sterminio di serbi, rom, ebrei, comunisti, partigiani che furono imprigionati durante l’occupazione tedesca. Da questo campo il 12 febbraio 1942 ci fu una fuga di massa dei detenuti. Dei 147 che hanno tentato la fuga, sono riusciti a fuggire 105. Dopo questa e un'altra fuga, avvenuta in dicembre, il campo di prigionia diventò un vero campo di morte. Ad ovest, rispetto al centro città, si trova il Memorial Park, luogo che durante la seconda guerra mondiale è stato uno dei più grandi patiboli dell’intera Jugoslavia. Si calcola che qui siano state fucilate tra le 10.000 e 15.000 persone. In serata arrivo a Smederevo alla confluenza dei fiumi Jezava e Danubio. Qui si erge una delle fortezze più belle d’Europa. Fu costruita nel XV secolo dal despota Durad Brankovic per resistere all’invasione dei turchi. La fortezza, circondata dall’acqua sembrava inespugnabile, ma nel 1459 cadde definitivamente nella mani dei turchi segnando la fine dello stato medievale serbo. La grande città fortificata, di forma triangolare è circondata da 25 torri, alte più di 20 metri e da potenti mura di circa 10 metri di altezza.Pernottamento a Smederevo
22 ott - giovedì Trasferimento a Sebrenica per ricordare il ventennale dell’eccidio. Sebrenica visse una delle tragedie più gravi della recente storia europea. Qui sono stati torturati ed uccisi dalle truppe serbo-bosniache comandate dal generale serbo-bosniaco Ratko Mladic e dai paramilitari serbi, nel luglio 1995, non meno di 8500 bosniaci musulmani. Ad assistere immobili, i caschi blu olandesi. Quello di Sebrenica è stato definito genocidio da più sentenze internazionali. In serata arrivo a Tuzla, terza città della Bosnia dopo Sarajevo a Banja Luka. Legata alla produzione e commercio del sale (in turco Tuz significa sale). Tuzla è stata una delle città al centro del conflitto delle guerre nella ex Jugoslavia.Pernottamento a Tuzla
23 ott. Venerdì Viaggio di ritorno Costo complessivo Il costo è comprensivo di: viaggio di 14 giorni in autopullman, 12 pernottamenti con trattamento di mezza pensione….. In camera a due letti: Euro 1350 In camera singola: Euro 1650 Saldo entro il 12 settembre Modalità di Pagamento Bonifico bancario c/o Banca Regionale Europea Cuneo Causale: Viaggio in Grecia C/c bancario n. IT14L0690610202000000032278 Intestazione: Centro di Formazione Milton Santos – Lorenzo Milani Per informazioni rivolgersi a: Renzo: 347-907.16.77 Diego: 335-59.33.875